Lunedì 1 Novembre 2004

LA CULTURA IN CITTA’
STATUE DECAPITATE E SCULTURE DA ESPORTAZIONE
L'Aruntica riscopre Vannelli, Fucigna e Triscornia

CARRARA. Leopoldo Vannelli, Alessandro Fucigna e Paolo Triscornia. Tre scultori, tre storie diverse, tre modi di esportare la cultura e la tradizione artistica carrarese. Di loro si è parlato nel corso della riunione di studio autunnale che la Accademia Aruntica ha tenuto nel ridotto del teatro Animosi.
A illustrare vita, opere e peculiarità dei tre personaggi sono stati Duino Ceschi, Rosa Maria Galleni Pellegrini e Marzia Dati. E' stato il presidente della Aruntica Claudio Pisani ad aprire i lavori, ricordando la riunione di studio straordinaria tenuta a Madrid nello scorso settembre. Reduce anche lui dalla spedizione madrilena, è intervenuto l'assessore provinciale alla cultura Fabio Evangelisti che ha sottolineato l'importanza del lavoro dell’Aruntica e ha parlato dell'impegno della amministrazione a cui appartiene, teso a sprovincializzare la cultura del comprensorio apuano.
Poi, le relazioni. Ceschi ha raccontato le vicissitudini di una statua in marmo realizzata a Lucca da Vannelli (1756-1840) e raffigurante Napoleone Bonaparte: con la caduta dell'imperatore francese, alla statua venne tagliata con cura la testa e sostituita con quella di Carlo III.
Quella di Fucigna (1869-1958) è una storia legata a doppio filo con La Maddalena dove lo scultore, attratto dalla bellezza del paesaggio, si rifugia erigendola a seconda patria e producendo là, sculture in marmo bianco in mezzo ai graniti dell'isola.
Triscornia (1853-1936) è invece uno dei discendenti della grande famiglia di scultori che hanno lavorato per le residenze imperiali di San Pietroburgo, un artista che ha prodotto opere in Spagna, Turchia, Bulgaria e Ungheria. In conclusione Carlo Musetti, di "Art & Irony", ha regalato alla Aruntica una maglietta da lui realizzata che rappresenta la Aruntica come un bicchiere a cui dissetarsi con una cannuccia per bere la nostra storia. "Chi non ha un passato se lo inventa, perché è importante conoscere la storia e sapere chi siamo", ha detto Musetti.
La giornata si era aperta come di consueto con la presentazione dell'opera di uno scultore e il prof. Piero Marchetti, docente in Accademia, ha illustrato la attività del giovane Emiliano Barattini che, finiti gli studi, ha ripulito un laboratorio abbandonato e ne ha fatto il suo atelier.Tre le sue opere esposte al convegno.Ai nuovi soci aggregati Gabriella Lazzoni, Anna Maria Cattani e Piero Pregliasco, sono stati consegnati i diplomi.

Maurizio Munda

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