Mercoledì 27 Dicembre 2000


Per Olivieri, artista e mecenate.

Una fama che viene dall'estero. Anche tardivo doveroso un omaggio.

Davvero singolare il destino di questo artista, famoso in Spagna, che nella sua città solo alcuni studiosi conoscono. Si deve ad una ricercatrice spagnola, ed all'Accademia Aruntica che l'ha ospitata, se Gian Domenico Olivieri potrà ricevere, pur con incredibile ritardo, gli onori e la riconoscenza che meritò.

di Claudio Pisani *

G.D. Olivieri

Carrara, da sempre città di artisti e scultori, tra i tanti che hanno onorato il nome della città, annovera anche Giovan Domenico Olivieri. A molti questo nome dice poco, ma in Spagna, in Madrid, è ben conosciuto. Fu lui a fondare la prima Accademia di Belle Arti della Spagna. L'Olivieri, terzo di quattro figli di povera famiglia, nasce a Carrara l'11 febbraio del 1708. Formatosi artisticamente nei laboratori degli scultori Baratta e Schiaffino, lasciò Carrara il 7 marzo del 1740 per Madrid. Spirito inquieto, idealista, attivo imprenditore e viaggiatore, orgoglioso ma al tempo stesso disponibile per ogni aiuto nei confronti dei bisognosi amici scultori, arriva a Madrid, con alcuni compagni scultori carraresi, per la decorazione del Palazzo Reale. Olivieri avverte la carenza di un centro accademico simile a quelli italiani di Firenze e Roma e con i suoi mezzi apre, con il benestare di influenti personaggi della corte reale, una sua accademia privata per l'insegnamento della scultura. Nel 1742 l'Olivieri decide di presentare al Re Filippo V il suo progetto per l'istituzione di una Accademia di scultura, pittura, architettura e prospettiva che costituirà la base fondamentale della futura Accademia di Belle Arti di S. Fernando, tutt'oggi attiva nella capitale spagnola. E' non solo fondatore dell'Accademia madrilena, ma anche promotore delle Accademie di Valencia, Saragoza e Barcellona. Prolifico artista, primo scultore di corte di Filippo V e Ferdinando VI ebbe numerose committenze per la decorazione del palazzo reale di Madrid e delle residenze reali. Il legame con la sua città, Carrara, fu sempre vivo. Un'idea quasi ossessiva lo tormentava: quella di fondare nella sua città natale un'Accademia di Belle Arti. Così, nel 1757, inviò alla Duchessa Maria Teresa Cybo uno statuto ...candidandosi a fondatore, promotore e generoso finanziatore. La duchessa accoglie la proposta dell'Olivieri con uno scritto firmato a Milano il 9 marzo del 1757 in cui dice testualmente: “Approviamo non solo, ma insieme commendiamo il pensiero dell'oratore. Quindi è nostra mente che alla nuova di Lui meditata Accademia, ed alle persone che saranno ad essa ascritte, siano perpetuamente osservati gli da Lui richiesti Privilegi, e che altresì gli Statuti del medesimo divisati, ed a noi esibiti pel regolamento, e sussistenza dell'Accademia stessa abbiano sempre tutto il vigore che Loro concede….”. Solo nel 1769, dodici anni dopo, fu fondata l'Accademia di Belle Arti di Carrara. Molteplici i motivi del ritardo: tutti ancora da studiare. L'Olivieri muore, in Madrid, il 15 marzo 1762, all'età di 54 anni. La storia di questo grande carrarese, sconosciuto ai più, è raccontata dalla professoressa spagnola Maria Luisa Tárraga Baldò, ricercatrice del Consiglio Superiore delle Ricerche Scientifiche in una monumentale opera di tre volumi, in lingua spagnola. 2033 pagine corredate con centinaia di documenti, frutto della ricerca negli archivi spagnoli ed italiani, e numerose fotografie delle sculture dell'Olivieri. Dalla lettura dell'opera traspare un esemplare profilo umano e personale dell'Olivieri non disgiunto da un sensibile affetto dell'autrice per Carrara e i suoi scultori che hanno operato al servizio dei re di Spagna. L'autrice ha presentato l'anno scorso, nel corso della riunione di studio dell'Accademia Aruntica di Carrara, una approfondita e originale ricerca sulla famiglia degli scultori Silici di Carrara che hanno lavorato, nel 700', a Madrid, per le residenze reali ed ha ricevuto, per proseguire le sue ricerche sugli scultori carraresi, una borsa di studio dal Soroptimist Club Apuania. Per Olivieri, illustre concittadino che ha dato vita alle Accademie di Spagna e di Carrara, la comunità carrarese potrebbe far apporre nelle Accademie di Belle Arti di Madrid e di Carrara un segno di riconoscenza e di tributo all'artista capace e generoso che seppe anche trasformarsi in mecenate.

*Presidente dell'Aruntica

Maria Luisa Tàrraga Baldò

 

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