Mercoledì 28 Giugno 1995
L’INTENSA
GIORNATA DELL’ “ARUNTICA” RICCA DI INTERVENTI INEDITI
QUANDO
AVENZA VOLLE IL PIEMONTE
Il
tentativo separatista dopo la cacciata degli estensi e dei gabellieri del
dazio
L’intensa giornata inaugurale di studio dell'Aruntica
apertasi con la dotta prolusione di Loris J. Bononi priore dell'Accademia
degli Imperfetti di Fivizzano e proseguita con la gustosa relazione su Danese
Cattaneo del presidente dell'Accademia dei Rinnovati di Massa Duino Ceschi,
Giovanni Fantoni, Labindo, di cui abbiamo succintamente riferito, ha annoverato
numerosi altri interventi. Gli aspetti delle attività artigiane e industriali
a Massa e a Carrara dal 1300 al 1500, sono stati evidenziati dal presidente
della Deputazione di Storia Patria Paolo Pelù. Importanza notevole
in particolare ebbero la lavorazione del ferro a Pomo e a Carrara l'industria
marmifera con seguenti traffici e avvicinamenti anche culturali con altre
città tra cui Prato.
Le controversie, davvero poco note, che per quasi un ventennio avevano accompagnato
i progetti ferroviari sotto i Duchi di Modena sono state messe in luce da
Marcello Bernieri. Tra insurrezioni popolari e il sogno di un collegamento
a monte tra le due città col traforo della Foce, la complessa vicenda
si chiude con la inaugurazione nel 1862 del tronco com' è attualmente,
con conseguente creazione del tratto Avenza-Carrara e della stazione di San
Martino il cui nome ricorda la battaglia risorgimentale che vide l'eroismo
di Domenico Cucchiari attivo protagonista di questa realizzazione. Cesare
Piccioli ha illustrato con competenza i caratteri della vita culturale del
primo novecento: la funzione vitalizzante del Ceccardi sul manipolo della
Repubblica d'Apua di cui facevano parte poeti, artisti, politici dell'area
versiliese (Ungaretti,Pea, Viani, Nomellini), lunigianese (De Ambris, Formentini)
e carrarese (Vico Fiaschi, Caro),nonché i vivaci rapporti del poeta
ortonovese, col gruppo fiorentino di Papini e con D'Annunzio. Una stimolante
domanda: “Perché il flusso vivificante della cultura ispirata
da Ceccardo Roccatagliata Ceccardi si radiò in seguito in Versilia
(si pensi al famoso “quarto platano” del Forte. e in Lunigiana,
mentre venne meno a Carrara? A un episodio poco noto della storiografia locale
mettendo in risalto la pace del 1353 che ebbe risonanza nazionale e legittimò
la presenza della signoria milanese in Carrara e Avenza. Il tentativo separatista
del 1848 di Avenza dopo la cacciata degli Estensi è stato illustrato
da Maurizio Munda. Conscia della sua importanza strategica ed economica come
scalo dei marmi, forse istigata da emissari liguri, Avenza si ribellò
a Carrara che con Massa aveva chiesto l'annessione alla Toscana, e cacciati
i gabellieri del dazio tentò invano di unirsi al Piemonte. L'attento
recupero dei detti dialettali riferiti a episodi storici costituisce un'operazione
di archeologia linguistica ristabilendo la perduta connessione degli stessi
coi fatti che li hanno originati o a cui sono stati applicati. Un esame rigoroso
di essi con metodologie socio linguistiche permette inoltre un'approfondita
conoscenza della cultura popolare e interessanti verifiche di documenti e
teorie storiche. Questo l'intervento di Rosa Maria Galleni Pellegrini.
Corrado Lattanzi ha relazionato sull'attività degli architetti-scultori
carraresi nei secoli 1600 -1700. Grande è il salto di qualità
dell'artista locale grazie al mecenatismo dei Cybo Malaspina che favoriscono
l'incre-mento culturale e sociale. Da Carrara «emigrano» valenti
scultori che riescono a farsi apprezzare anche nella Firenze granducale (i
Tacca), a Lanmarco Laquidara, presentando un raro documento, lo studio del
Milani, sull'igiene sociale in Carrara alla fine dell'800, ha evidenziato
la stretta relazione e interdipendenza tra medicina e società. La precaria
situazione economico-sociale della popolazione di allora ebbe pesanti risvolti
sulla salute pubblica , (grande l'incidenza di traumi anche mortali e di malattie
dovute a carenze alimentari e professionali, cui si aggiunsero consumi di
vino da Guinness dei primati) e costituì una delle cause dei fatti
del '94. Giuseppe Borgioli ha tracciato un singolare parallelismo tra la complessa
figura di Romolo Murri e quella di Alfredo Bizzarri. cattolico liberale, insegnante
e giornalista. Aretino di nascita, carrarese d'adozione, nei primi del novecento
organizzò e diresse il Circolo di San Ceccardo, una delle tante organizzazioni
cattoliche sorte in Italia in seguito alla famosa enciclica di Leone XIII,
da cui poi emerse il quadro dirigente locale del partito popolare. Poi la
lettura affidata alla voce suadente di Giuliana Bianchi, di alcune liriche
di Francesco Dolci, membro della rinata Aruntica «Son tornato alla natia
terra dei padri... a ritrovar me stesso, albero senza radici.... ».
Mario Laquidara ha illustrato il periodo della dominazione viscontea in Carrara,
Genova (Ponzanelli, Lazzoni), a Napoli (Baratta), realizzando un'osmosi culturale
che porterà, con l'importazione di modelli particolarmente partenopei
ad una svolta della scultura locale.